domenica 8 aprile 2012

Disturbo Visuospaziale, Sindrome non verbale


Tra i disturbi dell’apprendimento, quello di tipo non verbale è il meno studiato, tra i pochi studi recenti quelli più importanti sono quelli di Rourke che ha definito i disturbi specifici dell’apprendimento di tipo non verbale come Sindrome Non Verbale.

Questi disturbi molto spesso possono determinare difficoltà simili a discalculia, aprassia, o difficoltà di problem solving geometrico. Tra le altre caratteristiche si riscontra una condotta simile a quella dei bambini con disturbo di attenzione e/o iperattivi.
Le difficoltà scolastiche più evidenti si riscontrano nel disegno, soprattutto geometrico, nell’incolonnamento dei numeri, nel ricordo dell’ordine spaziale delle procedure di calcolo, nella rappresentazione dei problemi e dei contenuti dei testi descrittivi, difficoltà di rappresentazione dei contenuti dei testi argomentativi se richiedono la costruzione di un modello mentale di tipo visuo-spaziale.
Attraverso l’analisi delle prestazioni, dei comportamenti e analisi neurologiche di soggetti con questo disturbo, Rourke ha individuato 10 caratteristiche essenziali che li contraddistinguono...





  • Problemi con compiti cognitivi e sociali di tipo non verbale. I soggetti cioè non sono in grado di costruirsi mappe mentali né di elaborare correttamente la percezione. Non poter risolvere compiti sociali di natura visuo-spaziale significa non capire i gesti, le espressioni che accompagnano un discorso, quindi non interpretare la pragmatica della comunicazione.
  • Buona memoria verbale semantica. L’aspetto verbale risalta in modo evidente rispetto alle altre capacità che al suo confronto risultano ridotte. I soggetti sono in grado di ricordare molto bene i testi ed amano imparare a memoria.
  • Evidenti difficoltà in aritmetica e discreto successo nella lettura e scrittura, ad eccezione dell’aspetto grafico che risulta compromesso.
  • Verbosità, sono soggetti che parlano molto.
  • Deficit di giudizio sociale, i soggetti hanno una incapacità di interpretare adeguatamente delle regole, non sanno cogliere la pragmatica del discorso, sembrano sempre inadeguati rispetto al contesto.
  • Difficoltà di adattamento a situazioni nuove. Le situazioni sconosciute richiedono una serie di elaborazioni a livelli diversi, tra cui una elaborazione anche visuo-spaziale, quindi questi soggetti amano molto le routines e le situazioni statiche.
  • - Fonte: Psicolab.net -
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    La difficoltà di rappresentarsi visualmente il contenuto di un testo o di un racconto/spiegazione orale è un limite molto importante. Possiamo immaginare quanto sia importante l'interpretazione corretta del significato di un argomento a scuola, anche solo narrativo.
    Lo stimolo alla costruzione delle mappe risulta un passaggio fondamentale alla risoluzione di molte difficoltà in atto.
    Gli alunni con difficoltà di apprendimento visuo spaziale pongono ovviamente  resistenza all'uso di tali strumenti, perchè non educati al loro utilizzo e soprattutto perchè non sono adatte al suo stile cognitivo
    La modalità di somministrazione e l'uso stesso delle mappe devono essere previste e programmate in un percorso personalizzato ed ovviamente NON ci si può permettere di somministrare mappe preconfezionate agli alunni con disturbi di apprendimento, bisogna costruirle ad hoc e soprattutto insieme all'alunno.


    Es. di mappa visuo-interpretativa per concetto

     

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